I capelli delle donne dicono molte cose. Non necessariamente a bassa voce

colori capelli

Alcuni anni fa per lavoro, sono stato costretto a seguire un corso di psicologia “spicciola”, che secondo l’illustre relatore, avrebbe dovuto aiutare noi partecipanti, a decifrare i tratti caratteriali  della persona che avevamo davanti, studiando semplicemente i piccoli gesti che accompagnavano la nostra discussione.

Non so se avete mai partecipato a uno di questi “happening” auto celebrativi,. In sostanza sono organizzati da personaggi in giacca e cravatta, che usano continuamente termini inglesi, come “competitor” (per dire concorrenza),  “human resouces” (per definire i clienti) e “businnes information” (per darti un calcio nel culo).. Sono dispensatori di sorrisi smaglianti, hanno tutti almeno un paio di master, che te in confronto ti senti uno pluri-ripetente del primo anno del Cepu. Tutti  abbronzati e profumati di dopobarba al tartufo di Norcia, ti ripetono in continuazione che sei nell’azienda giusta al momento giusto. Ecco, a queste parole toccati subito le palle, perchè nella maggior parte dei casi l’azienda chiuderà nel giro di due mesi per bancarotta.

Inutile dire che a metà della prima lezione la maggior parte di noi era già nella fase REM del sonno e il novantanove percento di quelli rimasti svegli stava mandando sms a tutti i contatti della rubrica. Uno solo, seduto in prima fila, annuiva ritmicamente e prendeva appunti interessato, ma guardandolo bene, si potevano scorgere gli auricolari collegati all’ipod con la musica degli Iron Maiden “a palla”.

Comunque sia, pur avendo assistito come spettatore (assolutamente) passivo, dopo quel corso ho iniziato ad osservare un po’ di più i gesti e i piccoli cambiamenti delle persone.

Uno su tutti è individuabile nella relazione che intercorre fra lo stato d’animo femminile e il taglio dei capelli.

Quasi sistematicamente, subito dopo la fine di una relazione, l’uomo si lascia un po’ andare. E dicendo “un po’” sono stato decisamente troppo buono. Lo vedi girovagare con la barba di quindici giorni e le mutande di ventidue, capelli pettinati con i petardi e un paio di mosche che gli tengono compagnia. Bottiglia da 66cl di birra nella mano destra e mozzicone  di Nazionali senza filtro nella sinistra, a volte si sbaglia, aspira la bottiglia e ingoia il mozzicone, ma non ci fa caso, prima o poi uscirà. Il mozzicone intendo.

La donna no. Dopo un periodo più o meno lungo di pianti, montagne di fazzoletti scottex (quasi dieci piani di smoccicamenti), pomeriggi estivi passati nel letto con la trapunta invernale e la tisana bollente e interminabili sedute di coccole al gatto, che il povero felino ne uscirà ricoperto di fazzoletti tipo la mummia di Tutankhamon, dopo tutto questo…la donna sboccia.

Inizia a vestirsi con abiti variopinti, tipo Jimmy Hendrix, tacco dodici e borsa rossa Luis Vuitton (anche taroccata, tanto chi vuoi che se ne accorga). Ma sempre.ogni volta che si chiude una storia, la donna deve assolutaente tagliarsi i capelli: E’ un evento naturale, come appiccicare il chewingum sotto il banco o spruzzare acqua dal tergicristallo mentre sorpassi un gruppo di ciclisti. Le senti parlare e dicono tutte la stessa cosa “oh, gli ho dato un taglio netto” e non sei del tutto sicuro che stiano parlando solo dei capelli.

Ma non solo, spesso cambiano anche colore. E ogni colore ha un suo significato. Altrochè se ce l’ha.

Vogliamo parlare delle bionde? Sono solari, lucenti, quasi eteree, poi (alcune eh, non vi incazzate subito) si piegano in avanti e scopri il tatuaggione tribale che fa bella mostra di sè appena sopra l’elastico del perizoma bianco interdentale e lì capisci che. forse non sarà in odore di santità, ma tu hai la prova inconfutabile che Dio esiste e per dimostrarlo, scatti una foto con lo smatphone, giusto per farla vedere agli amici durante la riunione parrocchiale del mercoledi sera.

Le more, la bellezza mediterranea per antonomasia, procaci e determinate, quasi tutte abbronzate, le guardi e ne rimani ammaliato, potrebbero guidare una moto o impastare una pizza e sarebbero comunque eroticamente perfette. Certo, a volte fanno entrambe le cose insieme e ti ritrovi a cenare con una pizza che sa di nafta, ma loro sfoderano un sorriso e ti chiedono “com’è?” e tu rispondi “buonissima”. Mentri tenti di tagliare il carburatore.

E infine (ma non ultime) le rosse tinte. Ecco, qui è un po’ più complicato. Credo di parlare a nome di gran parte del popolo maschile, la donna rossa ispira proprio un sentimento di protezione estrema, nel senso che la vedi e vorresti farle scudo con il tuo corpo, possibilmente saltandole addosso.
Psst, avvicinatevi, avvicinate l’orecchio, vi voglio dire una cosa a bassa voce, senza farmi sentire da loro…dicevo…pare che le donne che si tingono i capelli (e a volte non solo quelli) di rosso, abbiano un intenso bisogno di sesso, oh mica lo dico io. l’ha detto Alberoni (che nessuno sa di preciso che funzione abbia nella società) e pure un mio amico (usando un proverbio popolare a sfondo ornitologico).

Comunque ad onor del vero, ci tengo a dirvi che il mio amico, al solo scopo di dimostrare la veridicità del suo proverbio, è andato da una ragazza con i capelli rossi dicendole, senza troppi giri di parole, che lui sarebbe stato disponibile per una notte di passione. Mentre lo raccontava si massaggiava la guancia, sulla quale, la rossa valchiria aveva impresso le sue altrettanto valchiriose cinque dita.
Possibile?, non voglio crederci, la teoria delle ragazze che si tingono di rosso è falsa?!?!?, no, mi rifiuto !!!, sicuramente quella sarà stata una “rossa naturale”.

Sorvolo volutamente su colori tricotici “alternativi” tipo verde ramarro, blu cianotico e viola rigurgito di sbornia. Non saprei classificarli non avendo a disposizione luoghi comuni e detti popolari.

Comunque al corso aziendale, ho assimilato un sacco di nozioni fondamentali per capire la psicologia del tuo interlocutore, ad esempio, se al momento della stretta di mano, chi vi sta di fronte, vi gira il polso mettendo la sua al di sopra della vostra, ha uno spiccato istinto alla dominazione (la relatrice si chiamava Grazia Alcazzo). Questa informazione era gratis, per le altre dovete pagare i cinquecento euro di quota e vi si apriranno le porte della conoscienza.

101 pensieri su “I capelli delle donne dicono molte cose. Non necessariamente a bassa voce

    • Si, ma comunque un pensierino sul corso psicologico aziendale, fossi in te ce lo farei…mi ha cambiato la vita scoprire che non sono un semplice “rappresentante” ma un ben più rispettabile “agente di commercio”…sono soddisfazioni.

  1. mah, occhettidevo dì, io i capelli non li tingo e non li taglio ( però li lavo, quello sì :- ) sarà che sono una aliena in incognita,o una che se ne frega( anche delle sedute analitiche ha ha)
    il racconto è sfriccicoso

    • Sfriccicoso, lo prendo come un complimento. Io li lavo e li taglio e le uniche sedute analitiche che frequento sono quelle al tavolo del circolino durante le briscolate. In realtà facciamo anche tornei di scopa, ma dire “scopate” mi sembra di cattivo gusto.

  2. Io ho smesso di fare cose bizzarre ai miei capelli proprio dopo la fine di una relazione. Cioè non li tingo (sono bionda, qualunque colore che non sia “più biondo” provoca poi una ricrescita chiara con le punte scure che fa solennemente schifo, e per tornare bionda dovrei decolorarli… un macello), li faccio crescere (salvo il taglio semestrale per eliminare la parte sfibrata) e li porto legati come le brave ragazze di qualche generazione fa (ne ho tanti e non so fare la piega).
    Però verso i 21-22 anni mi sono tinta di rosso…

    • Ecco, grazie per tutte le informazioni sulla cura del capello, di cui farò sicuramente tesoro, ammetto che non ci capisco un bel niente, posso solo limitarmi a dire che noto la fase del capello rosso come una consuetudine ricorrente nelle donne/ragazze, che dire?…è una forma di arte, d’altronde anche Picasso ha avuto il suo periodo blu.

      P.s. Grazie per essere stata qui, ora vengo a studiarmi il tuo blog e a portarci scompiglio. 🙂

  3. Bisognerebbe applicare la psicologia spicciola agli altri colori, così, per curiosità … vanno troppo di moda per non farci su nemmeno una riflessione – eh no, in questo caso i modi di dire popolari scarseggiano …
    😀

    • Magari la prossima volta chiedo all’azienda di organizzare un corso sulle policromie alternative. (Che non ho la più pallida idea di ciò che significhi), ma il mio general manager sostiene che il fashion packaging è la chiave (che lui chiama key) per un winner businness. Fa di tutto per nasconderlo, si sforza di fare l’accento di Chicago, ma si sente benissimo che è di Crotone.

  4. Maestro!
    Ogni commento ulteriore è superfluo. Se mi dai l’IBAN ti verso l’otto per mille tipo Telethon eheheh.
    Comunque i vestiti variopinti alla Hendrix ed il tatuaggio sopra culo (che dice, ad espresse chiare lettere che… avevi voglia di un tatuaggio invisibile) sono momenti di poesia.
    Il resto è geniale.

    • Ahahah troppo buono, hai un invito gratis per il prossimo corso motivazionale, sappilo.
      Effettivamente il mio subconscio ha sempre desiderato avere un tatuaggio, per il momento l’unico ricamo che ho, è quello che mi ha lasciato l’ortopedico sul ginocchio destro, non sarà un vero e proprio tribale, ma fa tanto “uomo vissuto”.

      • Ottimo, lo aspetto. Io amo questi corsi. Soprattutto la canzoncina iniziale e poi lui che corre dentro come Rocky Balboa e sembra che il mondo sia ai suoi piedi. Anche se in effetti mi ero piegato solo per raccogliere un euro da terra (sono un italiano medio povero ahah).

        Anche io ho un tatuaggio dello stesso tipo sul ginocchio sinistro. Un punto-croce da urlo. Quando mi presento al gentil sesso dico sempre “sapete ho una cicatrice grande così” poi dipende dalla loro risposta:
        a) “Whooooo… come l’hai procurata?” “In guerra” “Ohhhhhh” – e qua sei sul sicuro.
        b) “Bella merda” “Sai che ho anche un 730 da chilo? Possedimenti terrieri ed una Porches?” Approccio molto subdolo…

        ahahahahahahahahah lunedì mattina fa brutti scherzi…

  5. Corsi di questo tipo ne ho seguiti diversi… e ho letto anche qualche libriccino… Come devi guardare il tuo interlocutore in un discorso di affari, come sedersi, come tenere le braccia, cosa vuole dire la posizione dei piedi, etc… Consigli che pochissime volte funzionano ma che servono ai relatori per farsi pagare cifre altissime dalla ditta per cui lavori… E alla fine se la ditta fallisce, la colpa non è mai del consulente-sanguisuga ma da te che non hai capito il carattere della bionda, rossa o mora…

    • A onor del vero, il corso non era basato sul colore dei capelli. Quella è stata una mia libera applicazione delle teorie apprese, anche per dimostrare che non è stato tutto tempo perso…il mio capo-area sarebbe fiero di me 🙂

  6. Ah ah ah, lo raccomando alla mia amica Tiziana che fa corsi in tutta Italia per le aziende. Così saprà ancora meglio come la ascoltate e si porterà la bacchetta da casa per la prossima volta. Ciao.

  7. Bah. i luoghi comuni sulle donne portano proprio al ceffone (ben vi sta).
    Milito anch’io tra le rosse f(t)inte da molti anni e quanto mi lascio con qualcuno di solito lascio io e dunque mi congratulo con me stessa e porto a spasso il cane ;).

    sherazadegraziedeltoapprezzamento

    • Ecco perchè la sera ai giardinetti sotto casa mia ci sono tutte quelle donne col cagnolino al guinzaglio….ma pensa te…sono tutte single e io non lo sapevo!!! Domani sera cercherò di fare cinversazione…certo che tentare un approccio col guinzaglio del mio cane in una mano e il sacchettino degli escrementi nell’altra non è il massimo del romanticismo….
      P.s. Non generalizzare…il ceffone io non l’ho mai preso…per ora 🙂

      Grazieabbestiadellavisita.

  8. Taglio e tinta alla fine di una storia no, però tutto il resto – vestiti colorati ecc. – sì, esatto al 100%. Rossa anch’io per sei mesi a 21-22 anni, rossa così, per la precisione http://tinyurl.com/nucwde8, che è quello che io chiamo “rosso marciapiede” perché quando ero ragazzina – parlo di mezzo secolo fa, o giù di lì – era il colore che si facevano le battone, tutte (quelle da marciapiede, intendo: quelle di lusso si tingevano come volevano) per farsi riconoscere come tali.

  9. sul linguaggio dei capelli è stata pubblicata una vera e propria compilation di libri (chiamiamoli così), personalmente credo la cosa appartenga a quella innata esigenza di rendere cervellotica la semplicità.

    Molte donne vivono la propria chioma come un cavo, una “fibra” conduttrice di emozioni, infatti è una delle prime cose sulle quali intervengono dopo la chiusura di un rapporto

    io convivo con un cane Terranova tutto nero di 75kg, ancora adesso (non solo quando era cucciolo) è una vera e propria calamita che attrae le donne, lo pacioccano più o meno come fanno con i loro capelli… sillogismo Freudiano??? :mrgreen:

    TADS

    ps: ho partecipato ad un seminario, anni fa, per fare un favore ad un amico, due giorni al Regina Palace Hotel di Stresa, tutto pagato, ho pure socializzato con una tipa molto estroversa :mrgreen:

    • Il “sillogismo Freudiano” cane/donna è interessante, io ho un west highland ma attrae molto meno, forse esiste pure un rapporto calamita/taglia, effettivamente, essendo più piccolo sviluppa un campo magnetico minore. Mi sto informando su come ricevere un cucciolo di bisonte.

      P.s. Nei seminari che frequento io le ragazze estroverse non ci sono, forse perchè la forza vendita dell’azienda è prettamente maschile, lo proporrò al titolare: aumentiamo le quote rosa. Potrebbe essere un incentivo per i venditori e i corsi risulterebbero sicuramente meno noiosi. 🙂

  10. “… naturale, come appiccicare il chewingum sotto il banco o spruzzare acqua dal tergicristallo mentre sorpassi un gruppo di ciclisti”,
    la tua natura è adorabile! 😀
    Io ancora non so quando smetterò di ridere…

  11. Beh, un corso assicurasonno che alla fine ti induce ad osservare meglio certi particolari delle persone, compresi i messaggi delle capigliature, direi che è assolutamente da ripetere.Nel caso specifico dei capelli potresti andare avanti e scoprire cose…inimmaginabili 🙂

  12. Ah, ah, ah. Mi sono fatta un sacco di risate mio caro. Comunque per quanto riguarda le cinque dita sul volto del tuo amico, garantisco, quella era ”rossa naturale”. Parola di isabella, dai capelli rossi naturali. Ciao e buona domenica

      • non credere di avermi presa alla sprovvista, ieri sera mi sono fatta una cultura su i tuoi articoli dai primi agli ultimi (no, non tutti, diciamo che ho spulciato un po’ di qua e di là) e non male il tuo lato “serio” ma una cosa fattela dire: il chinotto di seconda marca in discoteca è davveramente una cosa tristissima!!

  13. con due anni di ritardo… credo che il colore di capelli cambi in parte la personalità. Da sempre io bionda prediligo in rosso… ma quest’anno è successo che dopo essere tornata di un intenso rosso fuoco ho cominciato a dare di matto e non esattamente il sesso ma aggressività pura, un pò come si dice capiti ai tori…solo che io l’avevo in testa. tempo due giorni ho cominciato il processo per “scaricare” il rosso (molto difficile: sono ormai due mesi e ci sono ancora delle tracce) e ho cominciato una psicoanalisi per capire le ragioni di questa aggressività che non è da me.

    quanto al taglio…che dire…di solito sono parecchio ubriaca ultimamente quando li taglio… ho smesso di ubriacarmi…

  14. ..io li castani chiari, ma d’inverno tendono ad un leggero pel di carota, mentre, ora che c’è il sole, diventano biondi… e sono leggermente mossi e lunghi fino a….ehm… come sarei da classificare? 😉

  15. Hai ragione. Pensa io mesi fa, nel corso di una relazione non relazione molto deprimente e sbagliata ho preso una forbice e ci ho dato un taglio. Avevo i capelli lunghi fino a metà schiena e mi sono fatta un caschetto lungo. Da sola, nells solitudine di caa mia. Le donne sono un forte indice… li ho tagliati per farmi un dispetto, ma quando quest relazione è stata troncata li ho valorizzati e mi sto valorizzando come non mai. Bhe, non stile pavone ma…. ci tengo.
    Ah, e grazie per il like al mio post 😉
    baci

  16. Mi sono fatta una bella risata nel mezzo di un’aula-studio silenziosissima. Penso di essere passata per “quella maleducata che viene qua a cazzeggiare”, ma ne è valsa la pena.

    Ho prenotato la parrucchiera per mercoledì mattina, sono previsti taglio e “riflessi”… devo dire al mio ragazzo di iniziare a preoccuparsi?

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